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Il film che abbiamo visto si intitola "Anche libero va bene". Parla di una famiglia disunita. La madre non può restare con sua famiglia a causa dei loro problemi di soldi e perché è malata. Ha bisogno di cambiare aria e di incontrare uomini ricchi.
Ci siamo interessate alle reazioni dei differenti membri della famiglia, prima, il padre che si chiama Renato, poi il figlio Tommaso, e dopo la sorella che si chiama Viola.

Prima parte - Il padre : Renato
Renato ama sua moglie ma non vuole più vederla al'inizio del film, a causa della sua malatia e sà che lei se ne andrà di nuovo. Prende in conto la decisione dei suoi figli perché li ama. Gli domanda che cosa pensano a proposito della loro madre e accetta la loro decisione, poi crede di nuovo che la famiglia è unita. Dunque è felice.

Seconda parte - Il figlio : Tommaso
Tommaso non ama sua madre, reagisce come suo padre ma preferisce il dispezzo alla violenza. Quando vediamo la madre per la prima volta, non vuole vederla, ma si sente obbligato di avere lo stesso comportamento di sua sorella. Quando lui deve dare la sua decisione, esita ma non vuole impedire la madre di ritornare con sua famiglia. Tommaso ha paura di sua madre e si vergogna quando lei è nel bagno con lui. La prima volta che è allegro con lei è quando vanno alla fiera. Da questo momento, la famiglia sembra unita.

Terza parte - la figlia : Viola
Viola ama moltissimo sua madre e le manca perché è l'unica ragazza della casa, ha bisogno di un esempio. Vuole assolutamente che la madre resti a casa e la accoglie con bacioni e molta allegria. Quando il padre gli domande il loro avviso lei accetta subito, non prende il tempo di riflettere.

Renato e Viola sono dispiaciuti della partenza della madre e volevano credere alla possibile allegria. Invece Tommaso se l'aspettava dalla mostra nella quale lei parlava con un uomo ricco e dal momento in cui la vede al telefono sul tetto. Quando apre la lettera della madre, si rende conto che l'ama e è triste perché lei gli dice che è malata ma che sarà sempre il suo bambino carino.
Ariane Ménard, seconde LV2 (lycée David d'Angers)